COMUNE DI ALIA
(Città Metropolitana di Palermo)
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UFFICIO DEL SINDACO
DISCORSO DEL SINDACO DI ALIA
Care cittadine e cari cittadini aliesi, cari ragazzi,
il 4 novembre è il giorno dell’Unità nazionale e la giornata delle Forze Armate perché, 103 anni fa, le truppe italiane completavano l’avanzata decisiva che portò alla vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale.
Questo avvenimento deve essere un ricordo permanente e incancellabile poiché tutti non dobbiamo dimenticare che ancora oggi sono molte le tensioni che possono minare la sicurezza della comunità internazionale.
I giovani e i ragazzi che allora sono ritornati dalla guerra provati psicologicamente, mutilati, privati degli anni più importanti della loro gioventù, hanno saputo rialzarsi e hanno ripreso a vivere.
Sono riusciti a guardare con speranza al futuro. Noi, generazioni di fortunati, che non abbiamo conosciuto l’orrore della guerra, dobbiamo imparare da loro; spesso ci dimentichiamo delle nostre fortune! E’ vero, abbiamo vissuto un periodo molto difficile; penso alle persone malate, alle loro famiglie, a chi ha perso la vita a causa del COVID. Penso al grande sforzo degli operatori sanitari, ai lavoratori che ci permettono di vivere la quotidianità. Penso a tutti i miei cittadini e credo che sia sbagliato lasciarsi andare alla sfiducia. Dobbiamo essere ottimisti, sentirsi nelle
condizioni di chi, uscito dalla guerra, era animato da speranza e fiducia, dobbiamo credere in noi, non darci mai per vinti.
Tornando alla festa del 4 novembre: se andiamo fino in fondo al suo significato, dobbiamo ripercorrere il contributo che in questi decenni le Forze Armate hanno dato alla comunità con professionalità, con interventi e con supporti ai cittadini.
Nel 1918, alla fine della “grande Guerra”, una forma virulenta di influenza, la Spagnola, fece nel nostro Paese numerosissime vittime; le Forze Armate fronteggiarono questo nemico.
Anche oggi il personale delle Forze Armate si distingue nell’emergenza sanitaria di tutto il territorio nazionale in concorso al servizio sanitario.
Da parte nostra occorre, quindi, un impegno e un grande sforzo per mantenere vivi, in tutti i campi comportamenti adeguati, rispetto per tutti gli altri, anche quelli che non conosciamo, anche quelli distanti da noi per età, condizione sociale o lavorativa.
Oggi è il momento di sostenerci e dirci orgogliosamente italiani.
Questo orgoglio ci viene dato dalla storia del nostro paese, dalle persone che hanno donato la vita per la Patria. Oggi dobbiamo sentirci più uniti, più forti.
Un secolo fa, nel 1921, una madre indicò, fra tante bare, quella che poteva essere del figlio morto in guerra, ed egli divenne il simbolo del “Milite Ignoto”… nel nome, ma riconosciuto da tutti come rappresentante dei caduti in guerra.
Le sue spoglie riposano a Roma, nel complesso del Vittoriano, ma in ogni luogo d’Italia si commemora come emblema di giustizia ed unità.
Cari aliesi, cari ragazzi, questo dobbiamo attuare: non dobbiamo mai perdere lo spirito di unità e collaborazione, che ha fatto la differenza in molti momenti decisivi della storia italiana e ci ha permesso, anche nelle situazioni peggiori, di reagire con il nostro saper fare e con quel patrimonio di riscatto come i nostri Padri ci hanno insegnato.
Un grazie ai rappresentanti delle Associazioni, alle Forze Armate, alle Autorità Civili, Religiose e Militari ai cittadini tutti e alle scolaresche.
VIVA L’ITALIA
Alia, 5 novembre 2021
IL SINDACO
Dr. Antonino GUCCIONE